Queste le parole di papa Leone XIV dopo l’Angelus del 20 luglio:
Continuano a giungere anche in questi giorni notizie drammatiche dal Medio Oriente, in particolare da Gaza.
Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in Gaza City; come sapete giovedì scorso ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri. Prego per le vittime, Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani. Tale atto, purtroppo, si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza.
Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto.
Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione.
Ai nostri amati cristiani mediorientali dico: sono vicino alla vostra sensazione di poter fare poco davanti a questa situazione così drammatica. Siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa. Grazie per la vostra testimonianza di fede. La Vergine Maria, donna del Levante, aurora del Sole nuovo che è sorto nella storia, vi protegga sempre e accompagni il mondo verso albori di pace.
PAPA LEONE XIV: TELEFONATA DA ABU MAZEN, lunedì 21 luglio 2025, Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede
Nella mattinata, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto una telefonata da S.E. il Signor Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, sui recenti sviluppi del conflitto nella Striscia di Gaza e delle violenze in Cisgiordania.
Nel corso della conversazione telefonica, il Santo Padre ha rinnovato l’appello al pieno rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, sottolineando l’obbligo di proteggere i civili e i luoghi sacri e il divieto dell’uso indiscriminato della forza e del trasferimento forzato della popolazione.
Considerata la drammatica situazione umanitaria, si è enfatizzata l’urgenza di prestare soccorso a chi è maggiormente esposto alle conseguenze del conflitto e di permettere l’ingresso adeguato di aiuti umanitari.
Infine, il Santo Padre ha ricordato la fausta ricorrenza del decimo anniversario dell’Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016.
CARDINALE PIETRO PAROLIN: ALLE PAROLE DI NETANYAHU SEGUANO I FATTI. LEGITTIMO DUBITARE CHE L’ ATTACCO ALLA PARROCCHIA SIA STATO UN ERRORE. COME SI PUO’ DISTRUGGERE E AFFAMARE UNA POPOLAZIONE COME QUELLA DI GAZA?
(Come considera la telefonata di Netanyahu di venerdì 18 luglio al Papa?) Adesso, credo, ci sono tre cose da attendersi a mio parere da questa telefonata a Papa Leone o dopo questa telefonata: prima di tutto che veramente si facciano conoscere i risultati reali dell’inchiesta che è stata promessa. Perché la prima interpretazione che è stata data è quella di un errore, però è stato assicurato che ci sarebbe stata una indagine al riguardo: quindi che veramente si faccia questa indagine con tutta serietà e che si conoscano, si portino a conoscenza i risultati. E poi, dopo tante parole, finalmente si dia spazio ai fatti. Io spero davvero che quanto detto dal primo ministro possa realizzarsi nel più breve tempo possibile perché la situazione di Gaza è una situazione davvero insostenibile.
(È una guerra senza limiti?) Certamente è una guerra senza limiti da quello che si è potuto vedere: come si può distruggere e affamare una popolazione come quella di Gaza? Già molti limiti erano stati superati. D’altra parte, lo abbiamo detto sin dall’inizio come diplomazia della Santa Sede: la famosa questione della proporzionalità. Per quanto riguarda questo episodio, se va nel senso che lei ha appena descritto, è uno sviluppo drammatico. Io ritorno a dire: diamo tempo per quello che è necessario perché ci dicano effettivamente cosa è successo: se è stato veramente un errore, cosa di cui si può legittimamente dubitare, o se c’è stata una volontà di colpire direttamente una chiesa cristiana, sapendo quanto i cristiani sono un elemento di moderazione proprio all’interno del quadro del Medio Oriente e anche nei rapporti tra palestinesi ed ebrei. Quindi, ci sarebbe ancora una volta una volontà di far fuori qualsiasi elemento che possa aiutare ad arrivare ad una tregua perlomeno e poi ad una pace.
CARDINALE PIETRO PAROLIN: INTERVISTA AI MEDIA VATICANI DOPO L’ANGELUS di domenica 20 luglio 2025
Il Santo Padre nell’Angelus di oggi, in cui ha ricordato le tragiche vicende di Gaza di questi giorni ha voluto anche ricordare esplicitamente alcune vittime. Evidentemente, nei nomi di queste vittime sono presenti tutte le vittime della tragedia di Gaza. Non c’è assolutamente distinzione tra gli uni e gli altri. Tutti sono oggetto di una violenza inaccettabile, tutti sono vittime di un conflitto che deve terminare al più presto. Li prendiamo, li sentiamo davvero tutti presenti nel nostro cuore e per tutti, per tutti, imploriamo la pace di Dio e soprattutto, grazie al loro sacrificio, al loro sangue, anche la fine di questa tragedia”.


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